mercoledì, febbraio 28, 2007

Serate tecnologiche

Un volantino fucsia nella cassetta della pubblicità condominiale: nella mia città "La tecnologia cambia colore!". La catena Supermedia è arrivata anche da noi.

Sulla copertina una mano stilizzata cerca di raccogliere alcuni elettrodomestici marchiati super media. Nell'angolo in basso a destra, una scritta bianca su fondo blu promette Prezzi lancio fino al 25 di marzo.
In ultima pagina Supermedia promette prodotti e servizi di qualità al miglior costo, persone disponibili a guidare nell'acquisto giusto, negozi che sono uno spazio coinvolgente e innovativo in cui immergersi.

A prima vista lo sfoglio non origina sorprese. La grafica, certo, è giocata su colori diversi da quelli della concorrenza, il rosso della catena più famosa, i blu degli altri. Supermedia sceglie un bianco tranquillo e molte sfumature del fucsia e del viola. Il contenuto è il solito: telefoni, navigatori, lettori MP3, lavatrici, aspirapolvere, condizionatori, rasoi elettrici offerti a un super prezzo.

È la seconda di copertina che offre un quadretto simpatico ed inquietante.

Sotto lo strillo "tecnologia senza segreti!", Supermedia spiega come "puoi vivere una serata multimediale". Un disegno riassume quali sono gli strumenti per essere multimediali: PC, modem ADSL, router, telefono VOIP, tuner TV USB, speaker (“la tua musica al volume giusto”), chiavetta Bluetooth, webcam.
Il commento ricorda che "con il tuo PC e gli strumenti "giusti" puoi trascorrere una serata creativa all'insegna del divertimento e dell'interattività”.

Ed ecco l’agenda della serata creativamente interattiva.

Ore 19:30: accedi a Internet e acquista l'ultimo album del tuo cantante preferito
Ore 19:32: regola gli speaker a volume diffuso per ottenere un sottofondo musicale perfetto per la cena
Ore 20:30: guarda il telegiornale grazie al sintonizzatore TV
Ore 21:00: chiama gratis i tuoi amici via Internet con il telefono di Skype
Ore 21:20: fai la spesa on-line stando seduto sul divano sfruttando la connessione Wi-fi di casa
Ore 21:30: scarica le immagini della tua macchina fotografica digitale e mandale via Bluetooth alla tua stampante
Ore 22:00: videochatta con i tuoi amici utilizzando Skype o altri sistemi di messaggistica istantanea
Ore 23:00: comodamente sdraiato sul letto controlla il tempo e la situazione del traffico prevista per la mattina successiva.

Niente da dire: una grande serata.

sabato, febbraio 10, 2007

Tessere

Dopo un periodo di stasi, grandiofferte torna a collegarsi.
Sono stato lontano da casa per qualche tempo, ma la mia collezione di depliant ha continuato ad arricchirsi. E nel frattempo mi è anche arrivato per posta il nuovo numero della rivista di Media World, con l’inserto “Top of the Shop”.

Chi di noi non possiede almeno una tessera di fidelizzazione di una catena di supermercati? Ogni catena ha la sua. La Fidaty di Esselunga, la Vantaggi di Iper, la Carta Club di Auchan. Eccetera.
Grazie alle tessere, le catene raccolgono i nostri dati, li catalogano, li usano per migliorare la loro efficienza. In cambio, noi riceviamo qualche sconto “personalizzato”, o dei gadget.

Fra le varie tessere che possiedo (e tornerò in futuro sul perché credo si debba possederle tutte), c’è la Multicard di Media World. Fino a qualche tempo fa ne avevo una grigia; lo scorso autunno ne ho ricevuto per posta una nuova versione, celeste, denominata “Award”. Non so come né perché (visto il mio tipo di acquisti da pauperista), Media World mi abbia catalogato in un segmento di mercato top spender. Forse perché lo scorso anno ho comperato una nuova cucina a gas? Perché ho cambiato il cellulare? Per età e professione? Per i capelli corti? Perché la varianza della mia spesa, correlata ai gusti musicali e al quadro astrale medio delle date dei miei scontrini, mi inserisce in un cluster ad alto potenziale?

Ricevo mensilmente una rivista patinata, che mi informa sulle tendenze del mercato della tecnologia. Come cliente Award, poi, ricevo anche il già nominato inserto “Top of the Shop”, con offerte speciali dedicate solo a me (e agli altri clienti Premio). Oggetti particolari, nuovissimi e carissimi, che io, solo io (e qualche altra vagonata di clienti Premio), posso acquistare a condizioni particolarmente vantaggiose.

Questo mese, per esempio, un PC portatile Sony per 1800 €, con uno sconto speciale di 100 €. Un navigatore dalla memoria prodigiosa, un telefono multifunzione dal multiforme ingegno, una macchina per il caffè che lo fa buono come al bar, un lettore MP3 con touch screen. E poi.

Poi, a soli 778€, con uno sconto particolare a me riservato, Media World mi offre un amplificatore valvolare per iPod.
Tutto cromato, con le sue brave valvolone in primo piano, due moduli separati, la docking station per l’iPod e l’amplificatore vero e proprio.
Sensazionale.

Amplificatore valvolare per iPod: un ossimoro tecnologico.
Il prodigio di portabilità e auricolari, edificato su un formato sonoro a fedeltà non garantita, che si sposa con l’archetipo dell’audiofilia esoterica.

Un po’ come portare in tavola un hamburger, uno di quelli della catena più famosa, sopra un piatto di finissima porcellana. Poi, innaffiarlo di una salsa pregiata, elaborata dallo chef degli chef, la salsa delle salse. Nel suo nuovo piatto, con il suo nuovo intingolo, l’hamburger resterebbe lo stesso, identico hamburger.

Certo, si potrebbe destinare a un gruppo d'élite di golosi pistoloni.

domenica, gennaio 21, 2007

Niente sarà più uguale

Sabato nella casella della posta condominiale – pregevole esempio di evoluzione della specie, di suo – è comparsa la pubblicità di LIDL. È meno frequente o meno regolare delle altre, ma ogni tanto arriva.

LIDL è una catena di hard discount: negozi senza fronzoli, marche non conosciute, prezzi bassi.
Fino a qualche anno fa, non si facevano pubblicità. Poi, quando i supermercati “tradizionali” sono entrati in competizione sul prezzo con fasce di prodotti ad hoc, alcune catene di hard discount hanno reagito: marketing, comunicazione, grandi marche.

Il lancio del volantone urla RIBASSI DEFINITIVI, a metà pagina, in bianco su fondo blu. Sulla destra dello slogan, un cerchio rosso ammicca, “Ancora più conveniente! dal 22 gennaio”, mentre in cima alla pagina un tizio in poncho, sombrero al collo, mangia contento un nacho: “dal 01 Febbraio Specialità MESSICANE!”

I volantoni di LIDL sono semplici e complessi, allo stesso tempo. Il foglio delle offerte alimentari, volante, è piegato in due e contiene l’opuscolo graffato delle altre offerte.

Molti prezzi sono affiancati da un asterisco, che rimanda ad una nota scritta in caratteri minuscoli a pié di pagina: PER QUESTO ARTICOLO SUSSISTE LA POSSIBILITÀ CHE, NONOSTANTE L’ATTENTO APPROVVIGIONAMENTO, SI ESAURISCA IN BREVE TEMPO.

Ribassi definitivi, dunque, che però – nonostante l’attento approvvigionamento – possono esaurirsi in breve tempo. “Definitivo”: ultimo, finale, risolutivo. Non ci sarà altro ribasso, in futuro, in qualche modo comparabile.

La Fontanella da interni, Con pompa idraulica, a 12, 98 €, per esempio, può andare esaurita in breve tempo. E non ci sarà di nuovo.

domenica, gennaio 14, 2007

Sei taglierini

Mio padre costruiva plastici.
Li faceva per i concorsi e per i progetti più importanti.
Usava cartone e balsa, spilloni per simulare gli alberi, ritagli di spugna per i cespugli. Costruiva i pendii impilando curve di livello di cartone, e verniciava a spruzzo l’opera completa.

Usava un tagliabalsa giallo, a lama larga, retrattile, credo tedesco.

Quando vedo nei cestoni delle offerte dei supermercati i taglierini cinesi, in vendita a pochi centesimi, mi torna sempre in mente quell’oggetto giallo e pericoloso, che non andava toccato.

L’ultimo volantone di Iper, “Centinaia di occasioni a portata di moneta”, offre un set di 6 cutter per 1 euro (L. 1'936,27). Tre grandi, tre piccoli. Sei taglierini per un euro: proposta allettante, ma chi ne può avere bisogno?

Le sei lame di Iper mi sembrano esemplari: cataloghi e cestoni pieni di oggettini di utilità dubbia, che però, “per quello che costa”.

Scatole Old Memories in latta, riproduzione anni 30: 1 € (L. 1'936,27).
Dieci rotoli di scotch: 1 € (L. 1'936,27).
CD promozionale: 1 € (L. 1'936,27).
Colino di plastica: 1 € (L. 1'936,27).

Utili o inutili, costo di produzione infimo, questi oggetti sono l’atto di acquisto come valore in sé. In quanto tempo consumiamo dieci rotoli di scotch? A che serve il CD “Fiesta Latina”?

Un euro (L. 1'936,27): il piacere della ripetizione.

venerdì, gennaio 12, 2007

Sincronie

Tutte le feste sono state portate via.

L’altro giorno trovo nella cassetta della pubblicità condominiale il nuovo volantone di Esselunga. Blu, tre monete in prima pagina, non graffato, lo slogan molto semplice: “Tante offerte da 0,50 a 5 €” – dall’11 al 24 gennaio 2007.

Ieri sera c’è un opuscolo Iper: “Tutto a 1 EURO”. Un pieghevole rosso, graffato, grafica semplice, che promette “centinaia di occasioni a portata di moneta” – dal 15 al 27 gennaio.

Stamattina, mentre esco per andare al lavoro, è il turno di Auchan. Fascicolo graffato, con fantasiosa grafica 3d: una moneta da un euro su una grattugia, da cui cade una polvere dorata. Sotto, una scritta scintillante: “Più di mille prodotti a € 0,99” – e la cifra è a caratteri cubitali. Da lunedì 15 a mercoledì 24 gennaio.

Tutte le feste sono state portate via.
Dopo settimane di offerte speciali giocate sullo sconto, sul prezzo straordinario, sull’oggetto stagionale, dopo il lancio dei saldi, manca un appiglio, serve lo spunto. Ed ecco quindi il più tradizionale degli spunti: il prezzo civetta, la soglia simbolica, gli otto rotoli di carta igienica per 0,99 € (L. 1’917).

Probabilmente si tratta del jolly, della carta che si può giocare in qualsiasi in cui la creatività sia in affanno o in cui non esistano pretesti stagionali. La sincronicità delle tre grandi catene – le mie preferite, tutto sommato, per la quantità e qualità di comunicazione – sembra testimoniarlo.

Ci tornerò, su questi tre splendidi pieghevoli.

lunedì, gennaio 08, 2007

Questa Innovazione

Entro in un centro commerciale quando ho bisogno di comprare qualcosa. Altri ci vanno a fare un giro. Lo struscio del sabato per il corso principale di città e paesotti è stato sostituito dalla passeggiata fra le vetrine dei centri commerciali.
A molti questo quadro mette tristezza.
Però.
A considerarlo in dettaglio, però, il quadro è meno nuovo di quanto sembri.
Dal punto di vista linguistico, in primo luogo: se sostituiamo una preposizione, passiamo dai “due passi in centro” ai “due passi al Centro”.
Dal punto di vista del fenomeno in sé, poi.
“Due passi in centro”. Vagolare su e giù in una zona della città deputata ad attività commerciali. Fare acquisti, ma spesso non farne. Vedere le facce, commentare gli abbigliamenti, incontrare persone note, gradite o sgradite. In orari diversi, diverse fasce d’età: l’ora dei ragazzi che bigiano o che escono da scuola, l’ora delle famiglie, l’ora dei single. Le ore in cui agli indigeni si mescolano le persone del contado: dai paesi più piccoli si prende la macchina e si va a fare un giro nel centro dei più grandi, o del capoluogo, o della metropoli. Tutto questo avviene all’aperto, sotto i nostri cieli densi di PM10.
“Due passi al Centro”. Vagolare su e giù in una porzione del mondo circoscritta e attrezzata per attività commerciali. Fare acquisti, ma spesso non farne. Vedere le facce, commentare gli abbigliamenti, incontrare persone note, gradite o sgradite. In orari diversi, diverse fasce d’età: l’ora dei ragazzi che bigiano o che escono da scuola, l’ora delle famiglie, l’ora dei single. Non ci sono più indigeni, visto che i centri commerciali sorgono fuori degli abitati: tutti in macchina, tutti gente del contado, tutti periferici rispetto al polo di attrazione, spargiamo PM10 per andare a bighellonare al chiuso.

Questa è innovazione: i centri commerciali ci stanno rendendo tutti ancora più provinciali – oppure stanno democraticamente eliminando le differenze fra la (provinciale) spocchia cittadina e la (provinciale) condizione dei paesani. Rispetto al centro commerciale siamo tutti paesani.

Media World, nel frattempo, prosegue la sua politica di marketing a colpi di slogan pacchianotti e gridati. In passato si sono lette perle giocate sul filo di doppi sensi tutt’altro che sottili. Per il periodo dal 7 al 28 gennaio, invece, la scelta ha del manifesto ideologico: “I saldi di Media World? QUESTA È INNOVAZIONE!”
Il volantone, nei suoi consueti e garbati colori rossobianconero, propone la consueta e garbata collezione di oggetti tecnologici. L’offerta simula un saldo tradizionale, da negozio di abbigliamento: ogni oggetto porta il suo prezzo iniziale, la percentuale di sconto, il prezzo finale. Così, ad esempio, l’asciugacapelli PH 570 Lissima di Rowenta è proposto a 29,67 € (34,90 €, -15%) – e un’etichetta ad hoc che ne sottolinea il SISTEMA PER LA CURA DEL CAPELLO. Il Mac Mini, con processore Intel Core Solo a 1,5 Ghz, è proposto a 399,20 € (499 €, -20%) – e in questo caso il concetto tradizionale di “saldo” è quanto mai reale, visto che è già distribuita la versione Dual Core. Si può arrivare allo sconto del 40% su un hard disk portatile Maxtor, che passa da 129 a 77,40 € per 60 GB.

giovedì, gennaio 04, 2007

La Nostra Befana

I volantini dei supermercati mi affascinano da molto tempo.
Potrei dire che mi ossessionano.
Anni fa, era il 96 più o meno, cominciai a metterli da parte, e continuai a farlo per circa 8 anni. La collezione è andata perduta, in buona parte. L'idea resta.
Se il consumo è l'unica religione contemporanea e se i centri commerciali ne sono i luoghi di culto, allora i volantini pubblicitari sono gli scritti escatologici della nostra epoca. Sono la nostra ontologia.

Non c'è biasimo, né disgusto: solo una constatazione.

I volantini pubblicitari sono il nostro almanacco. Non abbiamo bisogno di comprarli: essi gratuitamente - e a domicilio - scandiscono per noi l'andamento delle stagioni.

Auchan, per esempio, dopo aver distribuito tonnellate di carta prima di Natale e fra Natale e Capodanno, ha inaugurato il 2007 con una gloriosa promozione coronata dallo slogan "Da noi la Befana è più bella" (2-10 gennaio).

Un cielo notturno in copertina, con stelle e neve, e una Befana a cavallo di una scopa che vola sopra il marchio Auchan, in secondo piano rispetto alle 4 confezioni di liquido lavapiatti Nielsen, in offerta convenienza a EUR 4,65 (al lt. EUR 1,01). La Befana indossa una gonna marrone e una giacca beige, rattoppate, ha un foulard e calze rossi, stivaletti neri con un tacco così. È giovane e mora, sorride, guarda a destra, in alto, è circondata da un'aura sfavillante. È bella.

Da noi, la Befana è più bella.
Da noi: messaggio identitario. Entra da noi, compra da noi.
Più bella: di cosa? Di come è da loro. Oppure, delle altre. La nostra Befana è più bella. Ma ce n'è più d'una?
E ancora: per malaccorta metonimia, o per sovrapposizione agnostica, c'è che sovrappone la Befana all'Epifania. Non il giorno dell'Epifania, dunque, ma il giorno della Befana. Quindi: il giorno della Befana è più bello, se ti attrezzi da noi. Ma come?

Per esempio, con la Calza Moda di Barbie, o la Calzamotori Hot Wheels, entrambe in offerta in copertina per soli 14,90 EUR (L. 28'850): la prima contiene fra l'altro una polsiera portatutto per bimba, la seconda una cartolina gratta e vinci per vincere 30 bici Hot Wheels.
Oppure, da pagina 15 in poi, con le offerte dello Speciale Ufficio: si sa che l'Epifania (la Befana) tutte le feste si porta via, quindi è il caso di procurarsi al volo un Set 5 Pezzi In Metallo Porta Corrispondenza, Lettere, Graffette, Penne, Biglietti, a 9,90 EUR (L. 19'169), o un Portaprogetti Monocromo da 2,20 EUR (L. 5'228).
La Befana regna sulle pagine 22 e 23: una costellazione di dolci in vari stati di aggregazione, e in ultima pagina, smontata dalla scopa, dove ammicca vicino alla sua versione appendibile, PER INTERNO / ESTERNO, ottima per sostituire il Babbo Natale che penzola dal balcone: Befana Con Scopa Su Corda, o Strega Da Appoggio, 7,90 EUR (L. 15'297).

La versione su corda, o da appoggio, sono proprio brutte.
E' davvero più bella la Befana, da loro?